BPA Sangue
BPA è l’acronimo di bloodstain pattern analysis, ovvero la disciplina che si occupa dello studio delle macchie di sangue (bloodstain), delle traiettorie delle gocce di sangue che le generano e la morfologia dopo la loro deposizione (“pattern”).
Il Dott. Giorgio Portera ha maturato grande esperienza in BPA, attraverso l’analisi di varie scene del crimine tramite bloodstain pattern analysis. Solo dopo una preliminare valutazione del caso, sarà possibile pianificare una consulenza sull' analisi delle tracce di sangue.
In seguito a crimini violenti, la perdita di sangue ed il successivo deposito determinano schizzi e macchie di varie forme e dimensioni. Lo studio dei parametri delle proiezioni di sangue (angolo di impatto, dimensione, forma, substrati di impatto…) consentono di ricavare l’origine e l’azione che hanno provocato il sanguinamento. Le informazioni raccolte possono così essere poi usate per la ricostruzione della scena del crimine e per verificare l’attendibilità delle dichiarazioni rese dai soggetti coinvolti.
La tensione superficiale e la viscosità del sangue conferiscono stabilità alle gocce, che viene mantenuta durante la proiezione (schizzo). In base al quantitativo ematico ed alla velocità di proiezione possono quindi generarsi molteplici tipi di tracce ematiche, che si distinguono in generale per direzione ed angolo d'impatto.
L’analisi della scena tramite BPA può essere affrontata in due modi: tramite lo studio degli schizzi ematici rappresentati nelle fotografie o nei video del sopralluogo, oppure tramite una simulazione della scena del crimine, ricreando in laboratorio i movimenti e gli ambienti peculiari del caso specifico.
La simulazione dei movimenti negli ambienti ricostruiti è sicuramente il modo più attendibile con il quale è possibile studiare una dinamica tramite il BPA. Sfruttando gli elementi riscontrati durante il sopralluogo, si riproducono i movimenti ipotizzabili per poi verificare se gli schizzi si distribuiscono come sulla scena reale. Per tali dinamiche si sfruttano Manichini Super Snodati, capaci di assumere le molteplici posizioni possibili di un corpo umano, percuotendo nelle stesse aree identificabili dai rilievi autoptici, con l’utilizzo di sostanze fisicamente equiparabili al sangue umano. I risultati permettono quindi di verificare le varie dinamiche ipotizzate, promuovendo quella che ricrea gli schizzi rinvenuti sulla scena reale. Nel banner in alto in questa pagina sono riportati dei fotogrammi di un caso già sviluppato in laboratorio e poi simulato in animazione 3D.
La conclusione ideale della simulazione della scena è quella di sviluppare un’animazione in 3D, di come sono accaduti i fatti realmente. La forensic 3D animation è infatti un modo per rappresentare gli eventi accaduti e relativi alla scena del crimine, per fornire un’interpretazione più realistica possibile.
I principali parametri che vengono presi in considerazione durante una ricostruzione della scena del crimine tramite BPA sono:
- - la direzione di provenienza;
- - l'angolo d'impatto;
- - il punto d'origine.
Direzione della proiezione
L’angolo di impatto della goccia può essere valutato dalla forma della traccia ematica. La direzione del moto è data da un calcolo trigonometrico che sfrutta le dimensioni dell'asse minore della macchia (“W”), e dell'asse maggiore della macchia (“L”). La distinzione dei due assi è data dalla direzione di provenienza della macchia di sangue, attraverso lo studio di eventuali piccole frastagliature dello schizzo ("satellite spatter / stains").
Angolo d'impatto
L’angolo d’impatto è compreso tra la traiettoria della goccia ed il piano d'impatto. Esso può essere calcolato mediante l'arcoseno del rapporto W/L.
Punto di convergenza
Dopo aver calcolato le direzioni dei singoli schizzi ematici, è possibile derivare il punto di convergenza attraverso l’incrocio dei prolungamenti delle direzioni stesse. Le tracce più significative del pattern vengono analizzate, in modo da ottenere il punto sulla superficie dal quale si sono prodotte le proiezioni ematiche.
Punto d’origine
Sfruttando gli angoli di impatto delle tracce ed il loro punto di convergenza, calcolati con le appropriate formule trigonometriche, e considerando il punto di convergenza precedentemente ottenuto, è possibile indicare il punto di origine della distribuzione ematica. Il punto d’origine viene pertanto calcolato per stabilire da quale punto nello spazio si è sviluppato lo schizzo, permettendo di posizionare in maniera il più attendibile possibile, in relazione al caso specifico, i soggetti coinvolti nell’evento in studio.